Come mai a Giorza, milanese, venne in mente di comporre un' opera ambientata nella Venezia del trecento, in quelle epoche oscure, dove la sete del potere faceva la parte della sovrana ?
Probabilmente, non lo sapremo mai, forse avrebbe desiderato riscattare il suo passato da operista con un melodramma da rappresentarsi al teatro La Fenice , o altro ?
Certo, la scelta di un librettista, così qualificato come il Ghislanzoni, avrebbe contribuito al successo dell' opera e così fu scelto il poeta lecchese
Però, Alba Barozzi non fu mai rappresentata, ed ora, questo evento potrebbe accadere, ridando luce e smalto nuovo alla memoria di questo patriota e musicista dalle radici fortemente italiane che si spegneva nella lontana Seattle cento anni fa
Giorza rallegrò pubblici vari in teatri altrettanto diversi, compose musiche patriottiche per tutta l' Europa, compose l' Inno australiano di allora, diresse orchestre nelle Americhe, facendosi conoscere come "bacchetta" eccellente
Ora lo attendiamo, in una specie di revival della memoria, all ' eventuale esecuzione della sua opera in quattro atti, Alba Barozzi riportandoci alla memoria la prima esecuzione della Turandot pucciniana con Toscanini nel 1926
Testo e collezione spartiti e musica di
Carlo Lamberti
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