Dalle letture dei giornali dell' epoca, ci viene riferito che il musicista Paolo Giorza, ha diretto in modo eccezionale il suo concerto d' addio, con la bellissima interpretazione di musiche di Liszt, Gottschalk, Rubinstein
Si dice che avesse diretto magistralmente la rapsodia ungherese n. 11 e la sesta del grande Franz Liszt, ma la cosa più curiosa è di essersi dedicato anche all' arte particolare di Gottschalk e Rubinstein (tarantella)
In questa sua particolare serata, dopo 11 anni anni che il Giorza aveva vissuto in Australia e, in quel paese aveva ottenuto stima ed ammirazione, quasi una sua seconda patria, si sarebbe forse immaginato che il musicista milanese, pago dei suoi successi, potesse rientrare in Italia
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